Ciao a tutti!
Rileggendo alcuni post del mio blog ho notato che non ho ancora parlato degli albi illustrati.
Ho fatto la loro conoscenza quando lavoravo in una libreria per ragazzi (più precisamente, a “La Libreria dei Ragazzi”), dove c’è un’intera parete dedicata a questo genere. E, come erroneamente pensavo, non tutti sono destinati ai bambini, per temi e contenuti.
Quando c’era da sistemare, iniziavo sempre da quella parete, perché ogni volta mi soffermavo a sfogliarne qualcuno.. 🙂
Un giorno, tra i nuovi arrivi, ho trovato “Mio padre il grande pirata”, di Davide Calì, edito da Orecchio Acerbo (che pubblica degli albi bellissimi). Costa 16 euro.
Visto che in quel momento la situazione in negozio ero tranquilla, ho iniziato a leggero.
Il libro inizia con una persona che ricorda la sua infanzia, quando era bambino e il padre stava via per lunghi periodi. Subito ci spiega che il padre era un pirata.
Pagina dopo pagina, grazie anche ai particolari disegni di Maurizio Quarello, scopriamo qualcosa di più della vita da pirata del padre: gli amici di ciurma, le mappe con i tesori e i regali che portava al figlio.
Nei disegni, semplici nelle linee e nei colori, privi di sfondo, vediamo alcuni di questi regali: una conchiglia, un dente di squalo, una pipa.
E poi ci racconta della sua nave, che si chiamava “Speranza”.
Il bambino chiede come mai la nave si chiamasse così: il padre spiegò che era la speranza di tornare a casa.
Un giorno però, il padre non fa rientro come previsto, e il bambino si mette in viaggio con la mamma per andare da lui. Si aspetta un viaggio in mare, o verso il mare, ma arriva in un posto completamente diverso da quello che si aspettava..
La storia ovviamente va avanti, ma non voglio svelare il finale.
Posso dire però perché l’ho letto tutto d’un fiato e successivamente comprato: il libro parla dei sacrifici del padre per la famiglia, ma visti secondo gli occhi di un bambino e filtrati dai racconti di avventura. Al bambino sembra tutto meraviglioso e affascinante, e vede il padre contento e felice di condividere con lui quelle avventure. Non a tutti capita di avere un padre pirata!
E quando il bambino scopre che la verità non era proprio quella che traspariva dai racconti del padre, invece di arrabbiarsi e rimanerci male, capisce il motivo delle sue bugie e all’improvviso si sente cresciuto.
E’ molto bella la pagina con il disegno degli occhi del padre e del figlio, uno dispiaciuto e l’altro deluso: solo quella vale tutto il libro, e racchiude tutto il messaggio della storia.
Con la scoperta della realtà arriva anche il confronto tra la storia narrata dal padre e quella che lui sta vivendo, e si accorge che tutto sommato non è molto diversa, arrivando a valorizzare tutti quei racconti, che nascondevano anche i sogni del padre, mai ottenuti.
Forse è anche per questo che non è adatto ai bambini, perché per leggerlo (e apprezzarlo) serve una consapevolezza che arriva da adulti, quando a nostra volta siamo chiamati a fare sacrifici, scelte e prendere decisioni. Il protagonista è il bambino, ma il personaggio che fa breccia sulle emozioni del lettore è proprio il padre.
Il finale non è scontato, chiude un po’ il cerchio della storia e manda un messaggio di positività, una rassicurazione per il padre. E per tutti i padri che leggeranno questo libro.
Voi lo conoscevate questo albo? Avete anche voi un albo preferito da consigliarmi?
Giovanna
Belli i libri illustrati, questo mi ispira molto.