Ciao a tutti! Finalmente posso riprendere a scrivere sul blog con una certa frequenza: il trasloco è finito, mi hanno messo internet a casa e da ieri ho pure una bella scrivania tutta per me!
Nonostante le mille cose da fare non ho abbandonato la lettura, anzi! Mi sono concessa un libro che rientra tra quelli del tag 12 titoli, 365 giorni, forse quello che temevo di più: un libro con oltre 500 pagine.
Il titolo in questione è I pilastri della terra di Ken Follet. Ha 1030 pagine, ed è pubblicato da Mondadori. La copia che ho io è del 1999, ed allora costava 15.000 lire (fa strano pure scriverlo, il prezzo in lire). Attualmente costa 17 euro. La traduzione è di Roberta Rambelli.
Questo è uno di quei libri pilastro (perdonatemi il gioco di parole) della libreria dei miei genitori: sono anni che ne sento parlare, sono anni che lo vedo ciclicamente sul comodino dei miei genitori, in giro per gli scaffali, senza fissa dimora. Non sempre quello che piace a loro piace anche a me, ma dopo l’ennesima persona che me ne parlava bene ho deciso di leggerlo.
Non sono una grande amante dei romanzi storici, con storie che sfruttano la Storia (notare la maiuscola), dove diventa difficile capire cosa ci sia di vero e cosa sia romanzato. Però, sul retro del libro, viene descritto come un mistery, una storia d’amore, una rievocazione storica, facendomi pensare che ci sia più spazio alla storia che alla Storia. Ero curiosa poi di vedere come questi generi fossero presenti, tutti insieme.
Ci troviamo nell’Inghilterra del XII secolo: in una località immaginaria si sta costruendo una cattedrale. Il tempo di costruzione della cattedrale è il tempo della storia. Questo spiega le oltre mille pagine e gli oltre cinquant’anni di storia narrata, tra numerosi eventi, personaggi, e storie che si intrecciano. I fatti storici che fanno da bussola temporale sono l’affondamento della Nave Bianca, avvenuto nel 1120 e l’assassinio di Thomas Becket, nel 1170. Durante il naufragio della Nave Bianca morì l’erede legittimo del trono inglese, fenomeno che diede il via a una sorta di anarchia nei confronti della legittima discendente, la sorella Matilde: questi scontri fanno parte del libro, così come il timido avanzare delle classi più povere, lo sviluppo di una borghesia mercantile che si scontrava con la nobiltà.
I personaggi che ci accompagnano in questo lungo cammino sono 14, e poco alla volta ogni singola storia verrà intrecciata alle altre, che inizialmente camminano su binari paralleli. Sono comunque tutte legate alla Storia, che diventa essa stessa il quindicesimo protagonista.
Diventa difficile fare un piccolo riassunto, proprio perché il libro parte subito con numerosi avvenimenti. La storia scorre in ordine cronologico, la fabula e l’intreccio coincidono: mi vengono i brividi solo a pensare al caso contrario! 🙂
Una vera e propria galoppata, verso un epilogo che, a mio parere, da un certo punto della storia diventa prevedibile e fin troppo scontato. Forse è il finale che ogni lettore spera, ma io amo le sorprese. Da questo punto di vista mi ha un po’ deluso.
Il punto di vista è a focalizzazione zero: il narratore è onniscente, e questo permette al lettore di non confondere personaggi e situazioni. Inoltre la voce narrante è extra diegetica, in terza persona. Rimane sempre, a mio parere, la scelta migliore per storie dai numerosi intrecci.
Il tempo della narrazione è principalmente il passato remoto, con qualche incursione dell’imperfetto, soprattutto per le scene descrittive.
Parlando dei personaggi: l’autore sa benissimo che durante un arco di tempo così vasto i personaggi devono in qualche modo mutare, proprio come la loro età. Sarebbe una tortura leggere un romanzo così lungo con dei personaggi statici. Devo dire che dedica grande cura a questo aspetto, e sebbene ogni tanto abbia riscontrato dei comportamenti prevedibili, il personaggio non è mai statico. La metamorfosi è lenta, ma percepibile. Soprattutto ho apprezzato il non descrivere apertamente questi cambi, lasciandoli intuire: dal cambiamento di portamento, da un modo diverso di rispondere.. Fanno bene a definire Ken Follet un maestro, perché da questo punto di vista c’è solo da imparare.
Il libro quindi mi è piaciuto, nonostante la mia riluttanza iniziale. Continuo a preferire romanzi che coprono un lasso di tempo più breve (o che comunque utilizzino flash back), e di conseguenza con meno storie che si intrecciano, ma questa è stata una piacevolissima eccezione.
Mi è stata regalata da un amico la serie tv che fecero qualche anno fa: è giunta l’ora di vederla! Amo confrontare le versioni cinematografiche con il libro originale, anche se quasi sempre rimango delusa.
E voi, quale libro sopra le 500 pagine avete amato? Cosa ne pensate di questo?
Giovanna
Letto qualche anno fa, non ricordo tutto, ma ricordo che mi aveva colpito positivamente, più o meno per i motivi che dici tu, una storia avvincente, personaggi nel complesso credibili, un notevole narratore.
Buona serata!
Alexandra
Mi fa piacere che qualcuno condivida il mio parere! 🙂
🙂