Ciao a tutti! Rieccomi dopo molto tempo! Sto lavorando più del previsto (week end compresi) e non riesco a dedicare al blog il tempo che vorrei. 😦 Spero di recuperare con i libri arretrati..
Comunque, ritorno con una gustosa novità!
Chi mi conosce un minimo sa del mio amore per Roma! Se iniziassi a elencare i motivi per i quali adoro questa città, non finiremmo più! 🙂 Per questo ho molto apprezzato questo volume!
Il libro in questione si chiama Roma fuori pista, è di Andrea Barbati con fotografie – meravigliose – di Bruno Lomasto. Costa 20 euro: un prezzo che mi ha stupito, per un libro fotografico di questa qualità! La casa editrice che lo pubblica è Cartman.
Non fatevi ingannare dalle mie parole: è un libro fotografico, ma non ha niente a che vedere con i classici libri pensati apposta per i turisti! Se cercate il cupolone tra queste pagine, rimarrete delusi (o meglio, forse si intravede in una foto).
Appena ho aperto il libro sono rimasta perplessa: ho vissuto a Roma per tre mesi, e ne ho approfittato per visitare tantissime cose, chiedendo consiglio a romani, sfogliando libri di storia dell’arte o semplicemente girovagando a zonzo. Non pensavo di trovare quindi grandi sorprese, ma bellissimi ricordi. Se non avessi saputo che quello che stavo sfogliando fosse un libro su Roma, non ci avrei creduto!
Non pensavo nemmeno fosse possibile fotografare questa città senza considerare i classici soggetti che tutti hanno in mente, rendendola forte e invincibile, con un’identità più unica che rara.
Insomma, ragionando come una donna: in questo libro Roma si mostra struccata, in pigiama e con il mollettone in testa. Ci vuole coraggio!
Per questo definirlo un libro fotografico è riduttivo. Sono foto che parlano, che si animano, che fremono dalla voglia di essere guardate: hanno tanto da mostrare, e finalmente hanno l’occasione di farlo.
A dare loro voce è Andrea Barbati, romano dalla nascita, che ama la sua città a tal punto da creare un blog dedicato a lei. La trova così bella da voler condividere con tutti noi le parole che questi posti gli sussurrano da sempre.

Ci sono ventiquattro itinerari che l’autore ci propone, ma non per questo si può considerare questo libro una guida turistica. Giammai!
Sono itinerari che i turisti non conoscono, che non prevedono monumenti famosi o giri di shopping nelle vie più esclusive: sono i luoghi del cuore dell’autore. Tuttavia anche chiamarlo diario è riduttivo.
Per questo è un libro che piacerà a tutti, da sfogliare all’infinito. E’ un libro che consiglio anche a chi ama le storie d’amore: una volta completata la lettura, senza saltare manco un itinerario, mi sono accorta che quella che ha composto Barbati è una lettera d’amore, puro e incondizionato. Solo un romano poteva regalarcela, senza porsi in maniera presuntuosa o saccente. Questa è la “sua” Roma, e se vogliamo, da oggi, sarà anche un po’ nostra.
Un’impresa che ho tentato pure io, ma questa è un’altra storia! 🙂
Giovanna
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