A Natale siamo tutti più buoni, o almeno è quello che proviamo quando andiamo in giro per negozi alla ricerca del regalo perfetto. A mio parere, il libro rimane sempre e comunque uno dei regali migliori che si possa fare (e ricevere), e non è vero che bisogna per forza conoscere i gusti di chi lo riceverà! Il libro è un azzardo che si può correre a cuor leggero, ma siccome anche io mi sento molto buona sotto Natale, ho compilato per voi un elenco di libri dal sicuro successo. Pronti a prendere appunti?
Cliccando sulle copertine si aprirà il link diretto per comprare on line, quindi anche il più incallito dei Grinch non avrà più scuse per non fare regali!
Forza, iniziamo!
1) Soli, bastardi e sentimentali, di Paolo Zagari (MdS Editore)
Immaginate che un personaggio esca dalle pagine di un libro, si sieda davanti a voi e inizi a raccontarvi la propria storia: il libro di Paolo Zagari è tutto ciò. I capitoli sono intitolati ai loro protagonisti, come una sorta di didascalia durante un film e affrontano temi a tutti noi conosciuti, come amore, lavoro, sesso, carriera, cibo. Si affronta anche il senso della vita, l’inevitabilità della morte.
Perfetto per ritrovare in ognuno di loro un po’ di noi stessi, in un periodo dell’anno fatto di bilanci e buoni propositi. Perché si sa, gennaio è dietro l’angolo.
2) Ventuno giorni per rinascere, di Daniel Lumera, David Mariani e Franco Berrino (Mondadori)
I più fortunati avranno 17 giorni di ferie a Natale: non proprio i 21 richiesti dagli autori di questo libro, ma considerato che sotto le feste il tempo si dilata a dismisura, direi che possiamo chiudere un occhio. Ho detto un occhio, non due! I riposini digestivi non sono ammessi, soprattutto se siete in procinto di iniziare una lettura di questo tipo. 21 giorni per rinascere forse è un titolo un po’ troppo entusiastico, ma è farcito di buone intenzioni (proprio come il tacchino del 25): ci troverete tanti spunti interessanti per riflettere sul proprio stile di vita ed esercizi per provare a cambiare abitudini.
Perfetto per chi crede che i buoni propositi non si realizzino da soli. Perché è giusto ribadirlo, gennaio è davvero dietro l’angolo (poi non dite che vi avevo avvisati)!
3) Adulti, di Caroline Hulse (Mondadori)
Adulti, ovvero il contrario di bambini. Persona che ha raggiunto il pieno sviluppo fisico e psichico, recita Wikipedia. Eppure, in questa frizzante commedia il pieno sviluppo fisico e psichico affoga nell’alcol, insieme ai buoni propositi di una vacanza tranquilla e piacevole: Claire e Matt, divorziati, decidono di passare insieme le feste natalizie per il bene della figlia. In uno slancio di ottimismo (o follia?) allargano l’invito ai nuovi compagni. La situazione ovviamente degenera, verso situazioni che minano l’orgoglio, la propria identità e le proprie convinzioni, verso un senso di fragilità, paura e impotenza che trasforma in poveri protagonisti in tutto fuorché adulti.
Perfetto per analizzare la propria famiglia stramba, allargata o meno che sia. Perché si sa, il Natale tira fuori il peggio di noi.
4) Le streghe, di Daniele Scalese (Edizioni Virgilio)
Un libro talmente fuori dagli schemi da far fatica a credere che sia stato pubblicato. Un libro talmente divertente da far fatica a credere che sia frutto di un esordiente. All’interno ci trovate di tutto, a cominciare da una realistica e tragicomica descrizione di Via Padova, quartiere sgualcito di Milano ma in grado di offrire infiniti spunti per menti vaganti come quella dell’autore. Difficile parlarne in poche righe, non gli renderebbero giustizia: lisergico e ipnotico, fatevi questo viaggio allucinante e scovate le molteplici morali nascoste.
Perfetto per chi reputa le feste in famiglia di una noia mortale, e per chi non ha trovato sotto l’albero ciò che desiderava. Perché si sa, la bellezza è negli occhi di chi guarda.
5) Le cose che bruciano, di Michele Serra (Feltrinelli)
Includo questo libro perché ha una copertina molto natalizia, ma anche perché il protagonista, Attilio, mi ricorda molto Ebenezer Scrooge, solo con un po’ più di presa di coscienza. Attilio sente il bisogno di prendere le distanze dalla propria arroganza e dalla propria smania di avere sempre ragione. Ma prendere le distanze da sé stessi e dalla propria vita è molto più difficile che prendere le distanze dalla società.
Perfetto per chi vede nelle feste un’occasione per fare ancora qualcosa di buono, a cominciare dal riconoscere i propri difetti. Perché si sa, la coscienza può bussare alla nostra porta in ogni momento, ma con la pancia appesantita da pandoro e tortellini è più difficile scappare.
6) Un giorno, David Nicholls (Neri Pozza)
Natale dura solo un giorno, ma paradossalmente è un giorno che ricordiamo anche negli anni a venire. Personalmente parlando ricordo quasi tutti i Natali della mia vita, e se li mettessi in serie uno dopo l’altro sarebbero sicuramente due le cose ben evidenti: il mio amore per il tacchino ripieno e per le paillettes. Si basa su questo principio il libro – non di recente uscita, ma ancora sulla cresta dell’onda – di David Nicholls, Un giorno. Titolo molto esplicativo, nel senso che ti spiega come si svolge la narrazione: verrà raccontato lo stesso giorno di ogni anno. Sta a noi riempire il tempo restante, immaginando e ricostruendo il resto della vita dei due protagonisti.
Perfetto per chi considera il Natale come un moderno anno 0, in bilico tra ciò che è stato e ciò che sarà. Perché si sa, è nelle situazioni di precarietà che l’equilibrio è massimo (forse non era proprio così, ma il senso è quello)!
7) Parlarne tra amici, di Sally Rooney (Einaudi)
La trama potrebbe sembrare una delle più banali e abusate: ragazza intelligente che si innamora di un uomo sposato. Ma in questo romanzo c’è molto altro: c’è un’autoanalisi dei personaggi che li rende tutti obiettivamente intelligenti e consapevoli di ciò che stanno facendo. Quello che ignorano però, è che le dinamiche con cui comunicano e grazie alle quali questi intrecci avvengono sono anch’esse dei personaggi, perché se Madame Bovary, la regina dei tradimenti, mandava lettere scritte di proprio pugno, oggi siamo nell’era di internet e delle mail, e l’infedeltà viaggia su rete.
Perfetto per chi manda gli auguri di Natale via Whatsapp, con tanto di gif di Babbo Natale. Perché si sa, quasi nessuno risponderà.
8) La casa di foglie, di Mark Z. Danielewski (66th and 2nd)
Le mie letterine per Babbo Natale non erano molto originali: chiedevo giochi in scatola e libri. Per poi passare le giornate da mia zia a giocare con i miei cugini e a leggere davanti al camino. Il libro che vi propongo riunisce questi due piaceri, avvolto da un’aura di mistero dovuta ad anni di oblio, che gli dona un fascino tenebroso e intrigante. Un libro labirinto con una storia pazzesca, personaggi indimenticabili, una scrittura inimitabile, un’impaginazione impossibile: è infatti una storia nella storia, dove il testo è tutto tranne che un testo. Non sei solo un lettore, ma diventi parte attiva della storia: se ti perdi una sola parola sei fregato.

Perfetto per chi vuole fuggire dal proprio Natale, trovando una casa di foglie più interessante della propria. Perché si sa, non si è mai troppo grandi per giocare.
9) Elfi al quinto piano, Francesca Cavallo (Feltrinelli)
Elfi al quinto piano è palesemente un libro per bambini, ma assolutamente un libro anche per gli adulti. La trama è presto detta: coraggiosi bambini che aiutano gli elfi a salvare il Natale. Lo faranno però infrangendo alcune regole imposte dagli adulti (che come abbiamo visto non sempre sono nel pieno delle loro facoltà mentali), dimostrando che non bisogna avere paura del cambiamento e che la diversità è solo un concetto astratto.
Perfetto per chi crede nella magia del Natale, in grado di compiere miracoli. Perché (ormai) si sa, i bambini sono molto più saggi degli adulti.
10) Il pranzo di Natale, di Antonino Cannavacciuolo (Einaudi)
Infine, vi propongo un libro utile, pratico, di quelli da leggere prima di Natale (e poi regalare a chi vi inviterà per Capodanno): come cucinare per tutta la famiglia senza generare montagne di avanzi? Ce lo spiega Antonino Cannavacciuolo (il cui cognome è impossibile da scrivere senza averlo copiato), tramandando la saggezza delle nonne insieme alle strategie da grande chef quale è. Il risultato è un insieme di menù festosi e appetitosi, garantiti per non sprecare il cibo.
Perfetto per chi ama cucinare per le persone care, senza ignorare l’importanza del cibo. Perché si sa, per arrivare al cuore delle persone spesso si passa dallo stomaco.
Cosa ne pensate di questa selezione? Fatemi sapere quali sono i vostri suggerimenti, prendo nota anche io!
Giovanna
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