Ciao a tutti! Oggi vorrei parlarvi di un libro decisamente particolare, ma non sarà una classica recensione. Il libro in questione è Come un romanzo di Daniel Pennac, pubblicato da Feltrinelli. È un libro al quale tengo molto, perché l’ho preso a un book-crossing in Sardegna. Dentro ho anche trovato una foto del 1978, e devo dire che amo i libri usati proprio per questo: puoi trovarci letteralmente pezzi di vita, in varie forme.
Comunque, tornando a noi, questo libro è una riflessione sulla lettura, proposta con lo stile inconfondibile dell’autore, leggero e profondo allo stesso tempo. In fondo al libro si trova un decalogo di diritti del lettore e mi piacerebbe commentarli con voi.

Il primo diritto è il diritto di non leggere. Pennac esordisce dicendo che ogni elenco di diritti dovrebbe iniziare con il diritto di non servirsi dell’oggetto di discussione. Ogni uomo è libero di decidere se leggere o meno: quest’ultima condizione non lo rende meno rispettabile di un’altra persona. Sostiene che il compito di ognuno di noi è quello di iniziare i bimbi alla lettura, insegnando loro a leggere, fornendo gli strumenti per capire se hanno bisogno o meno dei libri.
Devo dire che condivido – quasi – tutto quello che sostiene. Ogni uomo ha diritto a scegliere liberamente cosa fare nella sua vita, senza per questo essere giudicato, etichettato, discriminato. Avrei preferito che approfondisse meglio il concetto di istruire i bambini a capire se hanno bisogno o meno dei libri. Non è chiaro se intenda che basti insegnare l’atto di leggere, se gli strumenti di cui parla sia solo la facoltà di leggere. Penso che ogni uomo sia libero di dire che non ha bisogno di leggere, ma deve prima averci provato. Deve prima provare questa esperienza per dire che non è ha bisogno. Deve prima capire di che cosa si tratta. È una filosofia che si può applicare a – quasi – tutto: io stessa pensavo che il fantasy non mi sarebbe mai piaciuto finché non ho scoperto Harry Potter.
Nello specifico della lettura però, credo sia una di quelle attività che rimangono subito impresse: credo che la curiosità sia propria del genere umano, e un libro indubbiamente la stimola. Pennac parla anche dei film, che stimolano la stessa curiosità ma richiedendo meno sforzo. A tutti piace guardare un film, per questo credo che l’attività della lettura, a livello astratto, possa piacere allo stesso modo. Certo, un film lo puoi mettere di sottofondo ad altre attività, dura meno, offre imput immediati (visivi e sonori), non ha parti descrittive. Impegna indubbiamente meno risorse.
Il libro però secondo me ha il grande pregio di farci creare il film nella nostra testa: nel momento in cui leggo di un personaggio, di un luogo, inizio a immaginare, partendo dalle informazioni che lo scrittore mi offre. A differenza del film, che pur regalandomi emozioni, non mi fa sentire in un luogo diverso da quello di casa mia, il libro mi fa viaggiare, mi fa immedesimare così tanto in una storia da farmi dimenticare tutto. Mi fa vivere un’altra vita, in un altro luogo, con persone nuove alle prese con situazioni che magari non vivrò mai. Credo sia l’unico rimedio a moltissime cose, e la pandemia in corso me ne ha dato la prova: le vendite dei libri sono aumentate. Una cosa non deve necessariamente escludere l’altra: si può amare leggere e si può amare la visione di film.
Pennac conclude dicendo che è intollerabile che un uomo sia – o si ritenga – rifiutato da essa. Ma per capire che non sarà mai rifiutato, deve fare almeno un approccio. Leggendo almeno un libro, si viene a conoscenza del fatto che i libri sono – e saranno – sempre a nostra disposizione.
A livello personale ho interpretato questo diritto come il diritto di fare lunghi periodi senza leggere. In passato mi è capitato di sentirmi in colpa perché non avevo voglia di leggere niente. Più che in colpa, ero anche preoccupata che non mi sarebbe più tornata la voglia di leggere. In genere la supero recandomi in libreria: di fronte a quella distesa infinita di libri, c’è ne è almeno uno in grado di suscitare curiosità.
Voi come la pensate? Se siete su questo blog suppongo vi piaccia leggere: avete mai fatto periodi lunghi senza libri? Conoscete persone che non leggono?
Giovanna
