Settembre è già iniziato e io non vi ho nemmeno augurato buone vacanze. Io sono stata in vacanza, ma non la chiamerei propriamente vacanza. Questione di prospettive, qualcuno potrebbe dire, sta di fatto che ho avuto più di un problema di salute da risolvere che mi hanno costretto a letto. La compagnia principale – oltre ai miei amati libri – è stata il lampadario della stanzetta dove dormivo: un fedele e silenzioso compagno, al quale ho affidato numerose riflessioni, conscia del fatto che potrebbe sembrare da svitati parlare con un lampadario.
Questione di prospettive, dicevamo prima: come quella dalla quale ho guardato il mondo in questi mesi. Da sdraiati anche un lampadario kitsch risulta qualcos’altro, e a volte mi sembrava un fungo luccicante, altre volte una medusa. Allo stesso modo il riposo forzato mi è sembrato una tortura, visto che stavo in vacanza, ma anche un’occasione per vivere la vita da una prospettiva nuova, dove ogni sensazione è amplificata.
Fa impressione come i luoghi della vita quotidiana, quando li vivi in contesti speciali, diventino estranei, ostili, e fa impressione come poi sia difficile guardarli con gli occhi di prima, cercando di ricordare una vita che non sembra più nemmeno tua.
Ci ho messo parecchio prima di sentirmi pronta a riprendere il pc in mano, riprendere tutte le cose che ho interrotto bruscamente, ma voglio tornare a guardare le cose dalla giusta prospettiva: i lampadari devono tornare a essere lampadari.
Fatemi sapere come sono andate le vostre vacanze, cosa avete letto di bello. Per le mie letture, restate sintonizzati: sono in arrivo molte recensioni per voi!
Giovanna
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