Diritto num. 3: il diritto di non finire un libro

Buon venerdì a tutti! Il terzo diritto del lettore secondo Daniel Pennac è il diritto di non finire un libro. La sua spiegazione si può riassumere così: “Il libro ci cade dalle mani? Lasciamo che cada”.

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Diario di bordo – 19 maggio 2021 – Il mio percorso con la scrittura

Più volte ho detto che spesso tendo a guardare al passato, e credo che un po’ dipenda dal fatto che ho molta memoria e ricordo tante cose, anche inutili, tipo come era vestita mia zia a Natale 1995. La cosa è utile quando qualcuno cerca qualcosa, o quando si tratta di risalire a determinati avvenimenti, ad esempio quando il mio compagno deve fare la nota spese. Sono contenta di avere buona memoria perché ho la certezza di non dimenticare momenti felici, magari anche di piccola entità. Certo, d’altro canto ricordo anche quelli meno belli, però se dovessi scegliere se non ricordare nulla o ricordare tutto, sceglierei senz’ombra di dubbio la seconda. Spesso ricordare permette anche di imparare dal passato, o semplicemente di godere di nuovo, con occhi nuovi, di qualcosa che non c’è più. A proposito di ricordi, ieri era il 18 maggio, e chi mi segue sui social sa che ogni anno pubblico una foto, la seguente.

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Massimo Cassani – L’ultimo ritorno

Massimo Cassani è il re dell’intreccio. C’è poco da fare, certe cose vanno solo ammesse. Questa è un’idea che mi ero già fatta anni fa, leggendo i suoi gialli (ne parlo qui e qui), ma che trova conferma dopo la sua ultima fatica letteraria, che – gioco di parole a parte – si chiama L’ultimo ritorno. È pubblicato da Castelvecchi e costa 20 euro.

La mia copia
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Diritto num. 1: il diritto di non leggere

Ciao a tutti! Oggi vorrei parlarvi di un libro decisamente particolare, ma non sarà una classica recensione. Il libro in questione è Come un romanzo di Daniel Pennac, pubblicato da Feltrinelli. È un libro al quale tengo molto, perché l’ho preso a un book-crossing in Sardegna. Dentro ho anche trovato una foto del 1978, e devo dire che amo i libri usati proprio per questo: puoi trovarci letteralmente pezzi di vita, in varie forme.

Comunque, tornando a noi, questo libro è una riflessione sulla lettura, proposta con lo stile inconfondibile dell’autore, leggero e profondo allo stesso tempo. In fondo al libro si trova un decalogo di diritti del lettore e mi piacerebbe commentarli con voi.

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Diario di bordo – 24 aprile 2021 – Qui e ora

Poco fa mi sono ritrovata a fissare fuori dalla finestra del balcone, scappando per un secondo ai miei doveri: mi sono accorta che la girandola, che tanto ha voluto mio figlio, sta girando allegramente, in un arcobaleno dai colori sfumati. Ho dedotto che effettivamente è primavera, e non è solo il calendario a dirmelo. Ho sempre amato la primavera: è una stagione di transizione, e le transizioni sono sempre positive, ti obbligano a non fermarti, a guardare avanti. Una cosa che non sempre faccio bene: sono una persona spesso timorosa del futuro, che preferisce pensare al passato, già ben conosciuto e di difficili sorprese.

La girandola di mio figlio, sul mio balcone
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Daniele Autieri – Professione Lolita

Recensione di Alessandra Nofi

Professione Lolita appartiene a quella serie di libri poco conosciuti, ma bellissimi. Ammetto di averlo acquistato molti anni fa, da brava vittima del marketing, solo per il titolo. Avevo appena finito di leggere Lolita del mio amato Nabokov e non ero ancora pronta ad abbandonare il suo personaggio. C’è qualche punto in comune tra questo libro ed il grande classico della letteratura russa? Sicuramente. Cambiano il luogo ed il tempo, ma l’oggetto di seduzione rimane lo stesso, la categoria è la medesima. Daniele Autieri si preoccupa di descrivere la Roma contemporanea degradata, una città piena di segreti ed azioni losche e illegali, il tutto attraverso una narrazione corale, che intreccia molteplici punti di vista. Il filo che lega ogni personaggio è il fatto che siano tutti minorenni; ognuno di loro sfida la legge e la morale comune, affidandosi a persone adulte e potenti, che saranno poi i loro rispettivi carnefici.

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