Francesco Muzzopappa – Grace Yard (in carne, ossa e mummie)

Cari lettori, ciao!

Se questo inizio non vi piace, voltate pagina e provate con un nuovo inizio.

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Diario di bordo – 5 novembre 2020

La settimana è scorsa lenta, nonostante le mille cose da fare, ma sono comunque soddisfatta di come sia andata. Da domani parte un nuovo lock-down qui in Lombardia: la mia vita non cambierà molto, dato che lavoro principalmente da casa. Certo, l’umore e l’aria che si respira non sono delle migliori, ma prima o poi tutto questo finirà. Non so quando, non so come, ma finirà.

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Emiliano Gucci – Un’inquilina particolare

Recensione di Alessandra Nofi
Tutto ha inizio con una rapina.
Da qui le vite di Giovanni e Lù, i due protagonisti di questo romanzo, sono destinate ad incrociarsi: i due si
ritroveranno ad essere coinquilini, quasi per imposizione. Sin da subito questo romanzo appare scorrevole
per quanto riguarda il linguaggio (semplice e colloquiale) e la struttura, con capitoli brevi intitolati in modo
tale da preannunciare il loro contenuto.

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Gianluca Calvino – Se questo è un valzer

Recensione di Paquito Catanzaro

Atipico. Credo sia questo il modo migliore per recensire Se questo è un valzer, il nuovo romanzo di Gianluca Calvino edito da Homo Scrivens per la collana Dieci.

Atipico perché l’autore presenta un giallo sui generis: un romanzo nel quale l’ironia – talvolta feroce – dei personaggi è l’autentico punto di forza.

Tre le voci narranti: quella del commissario Marcello Orlando, ligio al dovere ma in un modo tutto suo. Porta avanti l’indagine sull’omicidio di Vetril – un nordafricano che porta sempre con sé un tergicristalli manuale – tra una lite con la moglie e un’interminabile partita a scacchi online (tra un attimo tornerò sull’argomento!); poi Camilla, studentessa universitaria che proprio non riesce a cavarsela col francese (sia scritto che parlato), abituata a ripetere ossessivamente qualsiasi concetto (creando degli spassosi siparietti col lettore). Infine una terza persona che fa da collante tra le storie.

A proposito di storie, Gianluca Calvino presenta i personaggi attraverso cartoline: c’è Riccardo, il sacerdote con un passato da pugile, che porta avanti tra mille difficoltà un centro nel quale “salvare gli ultimi”; ci sono Grazia, Alessio e Roberto, studenti universitari aperti al mondo e alle culture differenti dalla loro; c’è Egidio Conti, personaggio scappato da chissà quale film poliziesco degli anni ’70 per far da spalla (in modo ironicamente impeccabile) al commissario Orlando.

Gli scacchi, dicevamo. Calvino sfida il lettore e lo fa attraverso una partita a scacchi. Mosse ragionate, mai troppo spavalde. Il lettore si sente al sicuro e fronteggia l’autore pagina dopo pagina fino al momento in cui viene sciolto ogni nodo di trama.

Nessun colpo di scena eclatante. Non è necessario. È l’esperienza che porta il narratore ad averla vinta su un avversario al quale non resta che stringere la mano e godersi un romanzo che merita 4 stelline sul 5. Già, quattro su cinque così da costringere (con l’accezione più positiva che si possa dare al verbo) a tornare presto al pc per scrivere un nuovo capitolo di questa saga (suggerisco anche il precedente romanzo “Colpa di chi muore” edito da Homo Scrivens).

Consigliato: agli amanti dei gialli; a chi apprezza una narrazione diretta con dialoghi serrati e dal taglio decisamente televisivo.

 

Paquito Catanzaro

Daniel Keyes – Una stanza piena di gente

Ciao a tutti! Oggi introduco una novità nel blog, ovvero ogni settimana ospito una recensione di colleghi blogger! Se volete propormi una recensione, scrivetemi a giovanna@bocconcinidicarta.com!

Inizio con Betta La Talpa, il cui simpaticissimo nome si basa su una metafora: goffa, curiosa, praticamente cieca. Potrebbe essere un topo da biblioteca, ma la talpa è sicuramente più simpatica! Ama molto anche scrivere, quindi direi che abbiamo tante cose in comune! Fate un salto nel suo blog! Non ve ne pentirete!

La recensione che ci propone è del libro Una stanza piena di gente, di Daniel Keyes. Buona lettura!

Giovanna

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Giulio Perrone – L’amore finché resta

Girando per vari blog letterali ho notato che va molto di moda etichettare tutto, prima ancora di raccontare qualcosa sulla trama: “un fantastico libro di formazione”, “un romanzo sul potere della rinascita”, “un romanzo sull’amore” etc etc. Non so a cosa sia riconducibile questa psicosi: sembra quasi che si tema che il lettore – senza un’etichetta precisa al romanzo – si senta spaesato e incapace di apprezzare una bella storia per quella che è. Questo fenomeno l’ho notato particolarmente per il nuovo romanzo di Giulio Perrone, dal titolo L’amore finché resta. Continua a leggere “Giulio Perrone – L’amore finché resta”

Lezione 6 – Lo stile

Ciao a tutti! Oggi parleremo di qualcosa legato strettamente al concetto di scrittura, ovvero lo stile. È un termine che odio, e che tendo a non usare, perché generalizza troppo un concetto che invece è ben specifico. Soprattutto è un termine che si sente spesso usare in maniera inappropriata. Quante volte mi capita di sentire “mi piace il suo stile”, ma poi di fatto non è chiaro che cosa piaccia nello specifico. Per comodità parlerò anche io di stile, ma normalmente tendo a non usare mai questo termine, soprattutto nei miei giudizi. Continua a leggere “Lezione 6 – Lo stile”

Stefano Corbetta – Sonno bianco

Ciao a tutti! Rieccomi con una bella recensione per voi! Il libro che vi presento oggi è Sonno bianco, di Stefano Corbetta. È pubblicato da Hacca edizioni, ha 288 pagine e costa 16 euro. Ho ricevuto il libro dalla casa editrice, ma questo ovviamente non influisce sul mio giudizio: non sono una persona che si fa corrompere facilmente (anche perché non mi mancano certo i libri)! 😉

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