Marco Missiroli – Atti osceni in luogo privato

Nel caso del libro di cui sto per parlarvi, arrivo tardi. Lo so bene, soprattutto perché nel frattempo se ne è parlato tanto, e mio malgrado ho letto tanto in merito. Arrivo tardi, tanto è stato già detto, ma ci tengo comunque a dire la mia.

Atti osceni in luogo privato è un libro del 2015, pubblicato da Feltrinelli. È entrato in casa mia un anno dopo. L’ho comprato con le periodiche promozioni, quelle che ti permettono di comprare due libri a 9,90 e che ormai fanno tutti gli editori. Ricordo che l’ho preso in una sessione di shopping consolatorio, non avendo idea che stava già diventando un caso letterario. Ricordo anche di essermelo portato in vacanza l’anno successivo, ma mi sono decisa a leggerlo solo quest’anno, poco prima di partorire. Ci sono molto affezionata quindi, ma il mio giudizio ovviamente non è influenzato da tutto ciò.

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Domenico Starnone – Confidenza

Recensione di Alessandra Nofi

Quanto può essere compromettente rivelare un segreto a qualcuno, o farselo raccontare? Quanto può essere pericoloso sapere e dire la verità? I due protagonisti di Confidenza, Pietro e Teresa, ce lo dimostrano attraverso la penna schietta di Domenico Starnone. Questo è stato il mio primo approccio con l’autore, e sicuramente recupererò anche altro, dato che il libro in questione è il terzo di una trilogia formata anche da: Lacci e Scherzetto.

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Lorenza Gentile – Le piccole libertà

Sono stata a Parigi due volte, nel 1994 e nel 2000, ed entrambe le volte sono stata pervasa da una moltitudine di sentimenti e sensazioni, che in pochissime altre città ho rivissuto. Non saprei bene spiegare perché: un po’ per l’oggettiva bellezza del posto, un po’ per l’atmosfera che solo un fiume che taglia una città sa regalare, un po’ per il via vai di persone, che a me sembravano sempre allegre e in procinto di fare qualcosa di importante. Ma Parigi è nel mio cuore, e sogno di tornarci presto.

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Massimo Cassani – L’ultimo ritorno

Massimo Cassani è il re dell’intreccio. C’è poco da fare, certe cose vanno solo ammesse. Questa è un’idea che mi ero già fatta anni fa, leggendo i suoi gialli (ne parlo qui e qui), ma che trova conferma dopo la sua ultima fatica letteraria, che – gioco di parole a parte – si chiama L’ultimo ritorno. È pubblicato da Castelvecchi e costa 20 euro.

La mia copia
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Daniele Autieri – Professione Lolita

Recensione di Alessandra Nofi

Professione Lolita appartiene a quella serie di libri poco conosciuti, ma bellissimi. Ammetto di averlo acquistato molti anni fa, da brava vittima del marketing, solo per il titolo. Avevo appena finito di leggere Lolita del mio amato Nabokov e non ero ancora pronta ad abbandonare il suo personaggio. C’è qualche punto in comune tra questo libro ed il grande classico della letteratura russa? Sicuramente. Cambiano il luogo ed il tempo, ma l’oggetto di seduzione rimane lo stesso, la categoria è la medesima. Daniele Autieri si preoccupa di descrivere la Roma contemporanea degradata, una città piena di segreti ed azioni losche e illegali, il tutto attraverso una narrazione corale, che intreccia molteplici punti di vista. Il filo che lega ogni personaggio è il fatto che siano tutti minorenni; ognuno di loro sfida la legge e la morale comune, affidandosi a persone adulte e potenti, che saranno poi i loro rispettivi carnefici.

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Emiliano Gucci – Un’inquilina particolare

Recensione di Alessandra Nofi
Tutto ha inizio con una rapina.
Da qui le vite di Giovanni e Lù, i due protagonisti di questo romanzo, sono destinate ad incrociarsi: i due si
ritroveranno ad essere coinquilini, quasi per imposizione. Sin da subito questo romanzo appare scorrevole
per quanto riguarda il linguaggio (semplice e colloquiale) e la struttura, con capitoli brevi intitolati in modo
tale da preannunciare il loro contenuto.

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Gianluca Calvino – Se questo è un valzer

Recensione di Paquito Catanzaro

Atipico. Credo sia questo il modo migliore per recensire Se questo è un valzer, il nuovo romanzo di Gianluca Calvino edito da Homo Scrivens per la collana Dieci.

Atipico perché l’autore presenta un giallo sui generis: un romanzo nel quale l’ironia – talvolta feroce – dei personaggi è l’autentico punto di forza.

Tre le voci narranti: quella del commissario Marcello Orlando, ligio al dovere ma in un modo tutto suo. Porta avanti l’indagine sull’omicidio di Vetril – un nordafricano che porta sempre con sé un tergicristalli manuale – tra una lite con la moglie e un’interminabile partita a scacchi online (tra un attimo tornerò sull’argomento!); poi Camilla, studentessa universitaria che proprio non riesce a cavarsela col francese (sia scritto che parlato), abituata a ripetere ossessivamente qualsiasi concetto (creando degli spassosi siparietti col lettore). Infine una terza persona che fa da collante tra le storie.

A proposito di storie, Gianluca Calvino presenta i personaggi attraverso cartoline: c’è Riccardo, il sacerdote con un passato da pugile, che porta avanti tra mille difficoltà un centro nel quale “salvare gli ultimi”; ci sono Grazia, Alessio e Roberto, studenti universitari aperti al mondo e alle culture differenti dalla loro; c’è Egidio Conti, personaggio scappato da chissà quale film poliziesco degli anni ’70 per far da spalla (in modo ironicamente impeccabile) al commissario Orlando.

Gli scacchi, dicevamo. Calvino sfida il lettore e lo fa attraverso una partita a scacchi. Mosse ragionate, mai troppo spavalde. Il lettore si sente al sicuro e fronteggia l’autore pagina dopo pagina fino al momento in cui viene sciolto ogni nodo di trama.

Nessun colpo di scena eclatante. Non è necessario. È l’esperienza che porta il narratore ad averla vinta su un avversario al quale non resta che stringere la mano e godersi un romanzo che merita 4 stelline sul 5. Già, quattro su cinque così da costringere (con l’accezione più positiva che si possa dare al verbo) a tornare presto al pc per scrivere un nuovo capitolo di questa saga (suggerisco anche il precedente romanzo “Colpa di chi muore” edito da Homo Scrivens).

Consigliato: agli amanti dei gialli; a chi apprezza una narrazione diretta con dialoghi serrati e dal taglio decisamente televisivo.

 

Paquito Catanzaro

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