Ciao a tutti! Sono sicura che molte ragazze della mia età staranno impazzendo di gioia nel vedere questa copertina!
Se invece la vista di questo libro non vi provoca nessuna emozione, vuol dire che siete molto più giovani di me.. 🙂
Se mi dovessero chiedere quale sia la cosa che più mi ricorda le elementari, risponderei mostrando questo libro.
In realtà ai miei tempi si trovavano in commercio cinque piccoli fascicoli (uno per ogni anno di scuola elementare): il libro grosso lo avevano solo le maestre (e io l’ho trovato solo qualche anno fa, per caso, in un negozio). Qualche fascicolo lo avevo comprato, chissà che fine hanno fatto!
Andavano di moda tante cose, come le scarpe con le lucine, le treccine colorate nei capelli (che puntualmente mi facevano cadere ciocche intere), il gioco del 9 (che per finirlo prima lo smontavo e rimontavo). Ma questo libro è in assoluto il mio ricordo preferito di quegli anni. Era ribattezzato da tutte “il libro delle cornicette”, visto che le prime pagine insegnavano proprio a fare piccoli disegni a ripetizione.
Non sono mai stata brava con il disegno, sebbene mi piacesse tantissimo disegnare. Passavo ore a creare “capolavori” che non piacevano a nessuno. 🙂
Invidiavo le mie compagne, tutte molto più brave di me, che con due semplici linee disegnavano fiori bellissimi e bambole ben vestite. Questo libro rendeva il disegno democratico: ci si metteva tutte insieme all’intervallo, si sceglieva un disegno e lo si copiava.
Io adoravo quelli con i quadretti sotto, più facili da copiare.
Si passa dai disegni piccoli a scene grandi come una pagina:
Questo era il mio preferito: avevo imparato a disegnarlo senza guardare il libro!
Andando avanti nel volume iniziano le pagine “miste”, a quadretti e senza quadretti:
Sebbene avessero disegni piccoli e semplici, con le pagine bianche avevo qualche problema.. “W i quadretti” era il mio motto! 🙂 Ma le mie compagne di classe non sempre erano d’accordo.
In fondo al volume si trovano disegni più complessi, realizzate su pagine bianche. Ho provato a disegnarne qualcuno (anche di recente), con risultati non proprio soddisfacenti.
Ricordo che il volume delle maestre era di una loro ex alunna, che invece di disegnare sui quaderni, sfruttava lo spazio libero a disposizione sul libro. Inutile dire che era pieno di capolavori, che minavano quotidianamente la mia autostima. 🙂
Quante di voi hanno avuto questo libro? Qual era il vostro disegno preferito?
Giovanna
Da noi non si usava, però per esercitarmi con i disegnini a quadretti c’erano i libriccini di punto croce di parecchie generazioni (mamma, nonne e bisnonna) che offrivano un’ottima alternativa e soprattutto avevano un adorabile profumo di carta vecchia/cantina scaldata con la stufa/tabacco/canfora/tè earl gray/vecchie saponette decorative ormai inutilizzabili ma che nessuno osava buttare…
Pochi km ci separavano.. Come è possibile?? Che infanzia triste!! 🙂 Se vuoi te lo presto!
E’ proprio grazie a “Roselline” che ho cominciato a scrivere. Non ero interessata a ricopiare i disegni, ma a osservare i personaggi DENTRO i disegni, immaginavo le loro storie, immaginavo di essere là dentro, tra quelle pagine meravigliose, incantate, immaginavo anch’io di far crocchiare le foglie d’utunno sotto gli stavali o di fiondarmi giù con la slitta, o viaggiare sul carrozzone del circo o guardare la neve dalla finestrella nel piccolo villaggio imbiancato sulla collina. Avevo Roselline volume unico, un dono stupendo ricevuto a Santa Lucia nel 1969. Purtroppo con il passare degli anni, si è sbrindellato in fogli volanti sparsi qua e là e poi scomparsi. ho cercato notizie e con gioia ho scoperto che esiste ancora, sarà con gli stessi bellissimi diegni?
Secondo me si, sono gli stessi originali! 🙂
Grazie!!!!! Ne sono troppo felice. Cercherò di ritrovarlo.
Anche io lo avevo!! Che ricordi!
Roselline……che meraviglia!!
Mi ricordano tanto la mia cara maestra Cesira……che nostalgia.