Ieri è stata una grande giornata per Milano, per i cittadini milanesi e per tutte quelle persone che ancora considerano il comprare un libro un’esperienza emozionante.
La libreria Rizzoli, situata in Galleria a Milano, ha riaperto i battenti, dopo un lavoro di restyling durato quattro mesi. Un evento controcorrente: purtroppo sono più le librerie che chiudono, rispetto a quelle che aprono.

Non si tratta solo di un cambiamento della disposizione dei locali e degli arredamenti: come spiega l’amministratore delegato di Rcs Libri, Laura Donnini, la volontà è quella di riproporre la libreria come luogo di incontro, dove organizzare eventi e presentazioni, dove discutere di libri e dove andare alla ricerca di libri, per il gusto di farlo. Un salotto dei libri, insomma.

D’altronde era proprio questo il nome che questa storica libreria aveva ricevuto, sin dall’apertura, nel 1949.

Ed è da qui che si è ripartiti: dai motivi per i quali questa libreria è passata alla storia fino ad arrivare a numerosi sondaggi condotti ultimamente, che hanno evidenziato l’importanza di ribadire che la libreria è un luogo fatto di libri.
Banditi quindi i bar tra gli scaffali, comparsi poco a poco in tante librerie a catena, con lo scopo di attirare e intrattenere (e quindi vendere) più libri. In libreria ci entra chi vuole un libro: il caffè può attendere.
Banditi anche commessi anonimi, impreparati: il libraio torna a essere una figura chiave, una persona preparata, che ama leggere e che sa consigliare i clienti. Ho fatto la libraia per pochi mesi: quanto basta per capire che non è un lavoro semplice, e spesso viene sottovalutato.
Ma soprattutto banditi i locali enormi, con masse di libri organizzate in criteri più o meno chiari: questa libreria ha una sua identità, una sua personalità.
Effettivamente, quello che si nota anche solo avvicinandosi alle vetrine è una nuova concezione del libro: non più impilato in anonimi scaffali in ordine alfabetico, ma poggiato su tavoli ampi e spaziosi, decorati da vasi di fiori. Locali ben arredati (tanto per ricordare che siamo nella capitale del design), accoglienti. Pareti attrezzate con display, con classifiche, eventi, contenuti personalizzati in base all’area in cui si trovano.



Il piano terra è dedicato alla narrativa in generale, con novità, bestseller, libri in classifica. E’ presente anche una zona con prodotti diversi dal libro, come agendine, blocchi, penne: prodotti di ottima qualità, ben lontani dalla cancelleria d’ufficio che ormai viene venduta ovunque.
Interessante anche l’offerta dell’edicola, nazionale e internazionale: le belle storie arrivano anche dalla stampa.

Ma la vera chicca del piano è l’Ottagono, una sala completamente occupata dai libri di arte, dove ho potuto sfogliare volumi molto belli, mai visti prima.

Il primo piano è pensato non solo per i bambini e ragazzi, ma anche per i genitori, con un vasto assortimento di libri di pedagogia, di didattica e di psicologia.
Molto originali anche gli arredi del piano, invitanti anche per un adulto.. 🙂


Infine, scendendo le futuristiche scale di cristallo, si giunge alla narrativa divisa per genere: ogni genere ha un ambiente tutto suo, molto intimo e raccolto. Non mancano gli angoli attrezzati a salette per gli incontri, come quella dedicata a Enzo Biagi.



Anche in questo piano non mancano i pezzi di design..



All’inaugurazione hanno partecipato davvero tante persone: si faceva fatica a camminare tra i vari scaffali!

Mi ha fatto piacere vedere diversi scrittori e personaggi del mondo dell’editoria aggirarsi tra gli scaffali proprio come dei lettori, felici e curiosi.
Il primo che ho avuto il piacere di salutare e fotografare è il grande Umberto Eco: i suoi libri possono piacere o meno, ma non si può non dire che abbia contribuito alla storia della letteratura contemporanea.
E’ stato molto gentile e disponibile!

Ho avuto modo di salutare anche Andrea De Carlo, e di parlare con lui per qualche minuto: era entusiasta del lavoro svolto, del senso di tranquillità che emana la nuova disposizione dei locali. Abbiamo parlato anche di libri, mi ha consigliato la sua pagina e spero passi anche dalla mia.. 🙂
Anche lui era armato di macchina fotografica, pronto a immortalare, come me, questo giorno memorabile.

Insieme a De Carlo c’era anche Elisabetta Sgarbi, direttrice editoriale della casa editrice Bompiani: ho avuto il piacere di scambiare con lei qualche mail quando lavoravo per Rcs Mediagroup, la scorsa primavera, e tengo sempre a mente i suoi consigli e le sue parole.
Da quando mi sono laureata ho mandato centinaia di mail per chiedere consigli o per mandare il mio CV: lei è stata l’unica ad avermi risposto. Una disponibilità davvero unica, che ho molto apprezzato.

I librai mi hanno consegnato il programma degli eventi previsti nei mesi di novembre e dicembre e invitato a fare la tessera della libreria: solo per ieri era gratis (altrimenti costa 20 euro) e dà diritto a uno sconto del 15% su tutto.

Sono rimasta per più di un’ora, e la gente continuava a entrare. Spero che questo significhi che di libri la gente non ne avrà mai abbastanza, e che la libreria, il libro stampato, rilegato, collezionato sia più attuale che mai. Che siamo ancora disposti a sperimentare nuovi modi di conoscere nuovi libri. O almeno, questa è la mia spiegazione per tutte quelle persone che ho visto ieri, felici di essere lì, nonostante la pioggia e il vento.
Soprattutto mi piace pensare che ci sia ancora curiosità per i libri, che non si sia persa la voglia di leggere.
Giovanna
ti invidio. tanto. cara la mia libraia. 😉 ottima recensione!
Già, è stato davvero bello!! Mi manca lavorare tra i libri.. 😦
Se mai verrò a Milano ci voglio andare.